Cosa sono le barriere architettoniche? E cosa si può fare per superarle?
La qualità della vita urbana deriva dal connubio tra qualità dell’ambiente, spazi architettonici, condizioni economiche, benessere e coesione sociale. Una città con una buona qualità della vita è una città in cui ognuno è in grado di sviluppare le proprie potenzialità e di condurre una vita serena e soddisfacente.
Una vita sociale appagante dipende anche dalla possibilità per i cittadini di usufruire di risorse e servizi, garantendo loro le relazioni che considerano fondamentali per la loro vita sociale. L’accessibilità, poi, deve migliorare il comfort delle aree urbane, rimuovendo tutti gli ostacoli che creano discriminazioni, per favorire le pari opportunità. In quest’ottica, l’abbattimento delle barriere architettoniche ha un ruolo vitale.
Quando si parla di barriere architettoniche?
Una barriera architettonica è un elemento fisico che impedisce a un edificio, o a un’area, di essere accessibile a tutte le persone. Una barriera architettonica potrebbe impedire a una persona con disabilità di entrare dalla porta, a causa della presenza di gradini o di sistemi di apertura troppo complessi. Ma potrebbe anche impedire ad un disabile di usufruire di determinati servizi interni ad un edificio, come ad esempio banconi alti o corridoi troppo stretti. In particolare, le linee guida ministeriali, indicano come barriere architettoniche:
- a) ostacoli fisici che siano fonte di disagio per la mobilità di tutti, in particolare di coloro che, a qualsiasi titolo, hanno una mobilità ridotta o alterata, permanentemente o temporaneamente;
- b) gli ostacoli che limitano o impediscono a chiunque un comodo e sicuro utilizzo di parti, componenti o apparecchiature;
- c) la mancanza di misure e indicatori che consentano l’orientamento e il riconoscimento di luoghi e fonti di pericolo per chiunque ed in particolare per i non vedenti, gli ipovedenti ei sordi.
Come progettare un edificio privo di barriere architettoniche?
Il principale ostacolo a limitare la mobilità di un disabile è il superamento delle distanze e dei dislivelli.
Percorrere a piedi tratti di notevole estensione per raggiungere un obiettivo prefissato costituisce per molti una situazione di forte disagio psico-fisico ed un serio problema di affaticamento. Il superamento delle distanze può costituire una significativa barriera architettonica per tutte le persone con ridotta capacità motoria, tra cui gli anziani e i cardiopatici, per i quali anche un percorso superiore ai 50 metri, pur privo di pendenza, può risultare molto difficoltoso.
Tali condizioni peggiorano ulteriormente quando il percorso presenta un andamento altimetrico variabile, ma anche quando è caratterizzato da un fondo irregolare o disomogeneo. In tutti i casi di distanze non troppo estese, è necessario predisporre percorsi con pavimentazioni il più possibile omogenee ed antisdrucciolevoli, prevedendo inoltre opportune zone di riposo e di servizi ogni 50-100 metri, possibilmente al coperto.
Particolare attenzione deve essere posta alla riduzione degli ostacoli lungo i percorsi. Tale accorgimento, essenziale per tutte le persone con disabilità visiva. La larghezza di questi percorsi deve prevedere il passaggio di sedie a ruote, di passeggini ed anche di due persone affiancate.
La norma esistente consente la possibilità di realizzare dislivelli, compresi tra 2,00 cm e 2,50 cm. Tuttavia, in alcuni casi, tale differenza non è praticabile, quindi potrebbe essere meglio prevedere percorsi completamente pianeggianti. Al fine di risolvere tali criticità, la normativa cogente mette a disposizione dei progettisti quattro possibili soluzioni: rampe, ascensori, piattaforme elevatrici e montascale (per un approfondimenti su questi impianti si possono visionare gli elevatori per disabili Faboc Due).
Adeguare l’ambiente costruito alle esigenze di tutti i possibili utenti significa considerare le persone a mobilità ridotta ma anche le persone con ridotte capacità sensoriali. In caso di cecità, disabilità visiva, sordità, i mezzi verticali possono essere adeguati con design multisensoriale e tecnologie informatiche.