uomo donna a lavoro
Dicembre 2, 2024

Avances e molestie al lavoro: 1 donna su 4 le subisce

By Angelo

Avere un posto di lavoro sicuro è un diritto fondamentale, ma spesso la realtà è ben diversa. Oltre alle difficoltà economiche che caratterizzano il mercato, la sicurezza psicologica e fisica di molti lavoratori viene compromessa da episodi di violenza e abusi. Questo è il quadro che emerge dal rapporto Non staremo al nostro posto. Per il diritto a un lavoro libero da molestie e violenze, redatto da WeWorld, un’organizzazione indipendente impegnata nella tutela di donne e bambini in Italia e in altri 25 Paesi.

Basato su un sondaggio e su 140 testimonianze, il rapporto rivela un fenomeno trasversale che colpisce in particolare le donne, lasciando segni profondi sulle loro vite professionali e personali.

I dati allarmanti sulle molestie sul lavoro

I numeri evidenziano la gravità della situazione: il 60% dei lavoratori conosce episodi di violenza sul posto di lavoro, che si manifestano sotto forma di violenza verbale, mobbing o abuso di potere. Tra i lavoratori, il 22% dichiara di aver subito almeno un episodio di violenza durante la carriera, con la percentuale che sale al 28% tra le donne.

Sessismo e discriminazione sul luogo di lavoro

Tra le forme di abuso più diffuse c’è il sessismo, che penalizza in modo particolare le donne. In molti contesti lavorativi, queste ultime affrontano trattamenti discriminanti, venendo sottovalutate o ridicolizzate per il solo fatto di essere donne. Alcune testimonianze riportano esperienze di atteggiamenti sessisti da parte di colleghi o superiori, spesso alimentati da stereotipi di genere ancora radicati.

Il contatto con i clienti aumenta i rischi

Chi lavora a stretto contatto con il pubblico è particolarmente esposto al rischio di molestie. Episodi di aggressioni verbali o vessazioni sono comuni, specialmente in contesti dove l’interazione con clienti o pazienti è frequente. In alcuni casi, le molestie si manifestano anche sotto forma di insulti o umiliazioni pubbliche, lasciando le vittime in una posizione di vulnerabilità e impotenza.

Commenti indesiderati e avances sessuali

Un’altra forma di abuso molto comune è rappresentata dalle avances e dai commenti sessuali non richiesti, spesso accompagnati da battute volgari o pressioni sull’aspetto fisico. Questi comportamenti creano un ambiente lavorativo tossico, dove le competenze delle lavoratrici vengono sminuite a favore di una valutazione superficiale legata all’apparenza.

Alcune testimonianze raccontano episodi particolarmente degradanti, come commenti espliciti durante l’interazione con il pubblico, che lasciano un segno profondo sul benessere emotivo delle vittime.

Gli episodi di violenza sessuale

Ancora più inquietanti sono i casi di violenza sessuale, dove le vittime si trovano spesso paralizzate dalla paura di reagire, specialmente quando l’autore dell’abuso occupa una posizione di potere. In alcuni episodi, il contesto lavorativo stesso sembra ignorare o tollerare queste dinamiche, aumentando il senso di isolamento di chi subisce violenza.

Precarietà e abuso di potere

In un mercato del lavoro sempre più precario, le condizioni di vulnerabilità diventano terreno fertile per molestie e abusi. La precarietà economica e lavorativa alimenta dinamiche di potere asimmetriche, dove le vittime, spesso donne o giovani lavoratori, si trovano esposte a microaggressioni e comportamenti vessatori. In molti contesti, anche diritti basilari come ferie e malattia vengono ignorati, rendendo ancora più difficile per le vittime difendersi o denunciare.

Conseguenze gravi e mancanza di tutela

Gli episodi di molestie e violenze sul lavoro hanno conseguenze devastanti: una persona su quattro ha lasciato il proprio impiego dopo aver subito abusi. Tuttavia, denunciare non è semplice. Molti temono ripercussioni, come la perdita del lavoro, tanto che oltre il 60% delle vittime sceglie di non segnalare i fatti. La mancanza di supporto e tutela aggrava ulteriormente il problema, con effetti negativi sulla salute mentale, tra cui depressione e burnout, che colpiscono in modo particolare le donne.

Come intervenire

Il rapporto sottolinea la necessità di azioni concrete per garantire ambienti di lavoro sicuri e rispettosi. Tra le misure proposte ci sono programmi di prevenzione e supporto, interventi di monitoraggio e sensibilizzazione per cambiare la cultura aziendale e contrastare ogni forma di violenza.

Creare un luogo di lavoro dove la dignità di ogni persona venga rispettata non è solo un obiettivo auspicabile, ma un diritto umano fondamentale da difendere.