Operaio e impiegato scopriamo la differenza
Anche se spesso sono utilizzati come sinonimi, i termini operaio e impiegato non hanno avuto lo stesso significato nel corso della storia, e continuano ad evolversi anche ai giorni nostri. Vediamo, dunque, se è possibile fare delle classificazioni, e se vi sono effettivamente delle differenze tra operai e impiegati.
Che differenza c’è tra operaio e impiegato?
La giurisprudenza lavorativa ci viene in aiuto nel chiarire le differenze tra operaio e impiegato (art. 1 r.d.l. 1825/24), anche se in maniera piuttosto fumosa. Così afferma la giurisprudenza vigente:
“l’operaio collabora nell’impresa, mentre l’impiegato collabora all’impresa”.
Una frase che non prende in considerazione la differenza contrattuale, ma semplicemente la diversità delle rispettive mansioni. Dunque, mentre l’operaio fornisce all’azienda il suo lavoro produttivo-manuale, l’impiegato collabora con l’attività organizzativo-intellettuale e lavora prevalentemente negli uffici, svolgendo attività di tipo amministrativo.
Possiamo così riepilogare le principali differenze previste dalla giurisprudenza tradizionale.
Chi è e cosa fa l’impiegato?
L’impiegato svolge attività di tipo amministrativo e intellettuale, in un rapporto di lavoro di tipo subordinato, all’interno di un’azienda del settore pubblico o privato. Stando a questa classificazione, l’operaio non si occupa di manodopera in senso stretto, ma svolge il suo lavoro sul piano intellettuale.
In questa categoria possiamo distinguere tra impiegati di concetto, che ricoprono una posizione di rilievo con diverse personalità, e impiegati d’ordine, che sono subordinati ai primi e svolgono mansioni principalmente esecutive.
Per lavorare come impiegato è necessario aver conseguito almeno il diploma, meglio ancora la laurea, e deve essere in possesso di capacità di analisi, problem solving, capacità di lavorare in team, precisione e affidabilità. Per diventare impiegati nel settore pubblico è necessario superare un concorso.
Chi è e cosa fa l’operaio?
L’operaio svolge mansioni di manodopera come lavoratore dipendente. Competono a lui tutte le mansioni di tipo manuale e tecnico, solitamente all’interno di una fabbrica, un cantiere o un laboratorio. A differenza dell’impiegato, che riceve uno stipendio, l’operaio viene retribuito con un salario.
All’interno di questa categoria possiamo distinguere tra operai specializzati, operai qualificati e operai non qualificati (o generici), con differenze che si riflettono nelle competenze e a livello salariale.
I contratti collettivi nazionali e l’inquadramento unico
I contratti collettivi nazionali del lavoro hanno contribuito a ripartire al meglio anche queste categorie produttive, in particolare dal punto di vista di stipendio e busta paga. Inoltre, la separazione schematica tra operaio e impiegato è ormai considerata superata a seguito dell’instaurazione di un nuovo sistema di classificazione: l’inquadramento unico.
Questo tipo di inquadramento si basa su una classificazione unica dei lavoratori, che vengono inquadrati in una pluralità di livelli professionali (7 o 8), che variano tra loro in base alla capacità professionale e alle competenze, e non più per le loro qualifiche.